Movimenti lenti e pochi ingredienti semplici. Ancora oggi la tradizione della pasta fatta in casa fa parte della cultura culinaria salentina. Ottenuta da un’impasto di acqua e farina di grano duro, la forma viene data da abili movimenti delle dita e a volte con l’aiuto di un fil di ferro. Un esempio di pasta tipica salentina sono le orecchiette e i minchiareddri, ottimi per realizzare squisiti primi a base di verdure.
Le orecchiette sono sicuramente tra i formati più noti in tutta la Puglia. Altro formato sono i minchiarieddri, dei maccheroncini di medie dimensioni dalla forma affusolata, preparati con l’aiuto di un fil di ferro quadrato di pochi millimetri di diametro, che serve a modellare la pasta nella forma allungata e bucata all’interno, e le sagne ‘ncannulate.
La parola ’ncannulate significa, in dialetto salentino, ritorte: questa pasta è una sfoglia affusolata arrotolata su sé stessa, una caratteristica che dona a questa forma non solo un aspetto particolare, ma anche una gustosa consistenza. Infine la tria, simile ai maltagliati, con le quali si prepara una minestra con i ceci, la Ciceri e tria, dal sapore squisito nella sua estrema semplicità.